Agrimony: il fiore della pace e della verità

Fonte: wikipedia

Agrimony (agrimonia eupatoria)

Agrimony: la pianta e la segnatura

L’agrimonia eupatoria (Agrimony) è una pianta che appartiene alle famiglia delle Rosacee, cresce spontanea, in clima temperato, nelle regioni dell’Europa.

Ha tantissime proprietà: diuretiche, disintossicanti per il fegato ed è anti-pruriginosa. Inoltre, è molto ricca di silicio, elemento utile per la mineralizzazione delle ossa.

Non ha radici profonde, ma un rizoma, parte della pianta che è sotto terra, ampio ed esteso (gran parte della personalità resta nascosta).

Si sviluppa verso l’alto, lo stelo è sottile e, nella parte superiore della pianta, presenta bei fiori gialli. Ma, man mano che si verso la terra, troviamo i fiori più vecchi e ormai sfioriti.

La parte più alta della pianta, in contatto con la luce del sole, sembra non essere in relazione con  quella in ombra, più vicina alla terra.

Tutta la pianta è coperta da una peluria (indice di ipersensibilità).

Nella fioritura, i petali dei fiori si coprono di uncini, che si agganciano al pelo degli animali ed agli abiti (bisogno di contatto con gli altri, paura della solitudine).

Agrimony: la personalità

Agrimony fa parte dei 12 guaritori. E’ quindi un fiore che rappresenta un particolare tipo di personalità, legata ad una precisa lezione da imparare: la pace , nell’accezione dell’essere in pace cose stessi,essere veri e senza finzioni.

Bach colloca Agrimony nel gruppo dell’ ipersensibilità e della dipendenza dalle influenze esterne.

La personalità Agrimony è orientata solo verso gli aspetti giocosi, piacevoli, armoniosi della vita e nega il dolore, la tristezza ed anche il conflitto, che però sono l’altra faccia dell’esistenza. Nega il conflitto interiore, le emozioni spiacevoli e lo fa rimuovendole, relegandole nella zona oscura. Come succede all’agrimonia , la parte illuminata e quella in ombra appaiono scollegate, così anche l’individuo Agrimony tenta di non contattare le proprie parti “non luminose” – dolore, malinconia, tristezza – rigettandole al di sotto della coscienza.

Questa negazione comporta però un grande sforzo, molta energia le viene destinata. E’ infatti necessario che si mettano in atto meccanismi che non solo ricaccino nella profondità ciò che non è piacevole, ma anche che evitino di farli emergere.

Come? Con un ritmo di vita frenetico, che non lasci spazio a momenti di riflessione e solitudine (durante i quali potrebbero emergere contenuti scomodi); abusando di sostanze eccitanti o droghe stimolanti, che diano l’illusione di poter essere sempre allegri ed efficienti; passando da una festa all’altra, da una relazione all’altra: tutto va bene purché le proprie parti sofferenti e disarmoniche, non solo non vengano mostrate agli altri, ma soprattutto a se stessi.

Sono gli animatori delle feste, sempre pronti ad organizzar cose, sempre sorridenti: nessuno deve sospettare il tormento interiore che li attanaglia. E fanno di tutto per negarlo anche a se stessi.

La personalità Agrimony sviluppa un fortissimo controllo sulle proprie emozioni e sui propri pensieri – Cherry Plum – ;  non un controllo consapevole, come può essere quello di Rock Water. In realtà, il processo avviene proprio in quella zona d’ombra che si vuole disconoscere e, paradossalmente, si manifesta attraverso comportamenti “trasgressivi”, che appaiono “fuori controllo”, ma il cui ruolo è di proteggere dall’incontro con quelle istanze ritenute pericolose e potenzialmente distruttive.

Agrimony indossa sempre una maschera, una maschera allegra, come quella, sempre sorridente, del teatro greco.

Il clown rappresenta molto bene la tipologia Agrimony: far sempre ridere, anche se hai la morte nel cuore.

La personalità Agrimony può essere definita una personalità istrionica, ha bisogno di tenere la scena: questo, però, sembra servire a confermare che “tutto va bene” , a tenere a bada il suo lato “oscuro” ,  piuttosto che ad un bisogno di attenzione, come invece succede alla personalità Heather.

Spesso succede che i tipi Agrimony soffrano di disturbi psicosomatici: ciò che viene mantenuto nell’ombra riemerge nel corpo.

Possono quindi soffrire di mal di stomaco, mal di testa, coliti, come pure di insonnia, tachicardia, ecc.: tutte manifestazioni somatiche che sottendono un’ansia costante ed un’angoscia profonda – White Chestnut e Sweet Chestnut – .

Un’ analogia letteraria interessante è “Il ritratto di Dorian Grey”, di Thomas Mann. Il giovane Dorian stringe un patto con il diavolo, che gli permette di apparire sempre bello e giovane, mentre tutto ciò che è imperfetto, brutto, ripugnante viene assorbito dal suo ritratto, ben nascosto nella soffitta.

Agrimony: la trasformazione

L’essenza permette di incontrare quelle parti che riteniamo “inguardabili”, la cui vista, cioè, ci turba e ci spaventa; porta ad accoglierle ed integrarle con la parte luminosa, gioiosa.

Come i fiori secchi e putridi dell’ agrimonia, vicini alla terra, diventano humus fertilizzante che nutre l’intera pianta, così quello che sta nel rimosso, se accolto ed integrato, diviene energia rivitalizzante a disposizione della totalità dell’individuo.

Agrimony sembra dirci che la luce non esiste senza il buio e che ci sono necessari entrambi.

Contribuisce ad integrare le polarità (insieme a Scleranthus).

Porta alla pacificazione interiore, che si ottiene solo accettandosi così come si è, dando un senso anche alle nostre imperfezioni, accogliendo e lenendo le nostre ferite.

Se non siamo Agrimony

Agrimony è importante anche se non è parte della nostra personalità. Ad esempio, ci aiuta ad accettare ciò che deve essere accettato e che invece stiamo negando.

Con Star of Bethlehem – il fiore del trauma – e con  Chicory – per lasciare andare ciò che è passato (Honeysukle) –  favorisce l’elaborazione del lutto in quelle persone  che non si permettono neppure di soffrire.

Contribuisce all’accettazione di una malattia, quando non riusciamo ad accoglierne il messaggio e facciamo come se non ci fosse.

Può aiutare a rompere un legame ormai “imputridito”, insieme a Walnut, nel caso in cui si finga che vada tutto bene.

E’ considerato un ansiolitico, calma i tormenti interiori, insieme a White Chestnut aiuta nell’insonnia.

E’ utile quando si è tormentati da un qualcosa: un dolore, un pensiero (in quest’ultimo caso insieme a White Chestnut).

Applicato localmente, allontana il prurito.

 Daniela Facciolo, insegnante Yoga Ratna, naturopata e floriterapeuta