Autunno: tempo di drenaggio

IL CICLO DELL’ENERGIA STAGIONALE

Il modificarsi continuo delle stagioni, sia secondo la medicina cinese che indiana, è regolato dal ciclo dell’energia vitale, che continuamente e ritmicamente cresce e decresce, in modo sincronico ai ritmi della luce e del buio e della lunghezza del giorno e della notte. In primavera, l’energia vitale si risveglia dal letargo invernale, riprende a crescere per culminare nel rigoglio estivo; per poi iniziare, in autunno, a rallentare e condensarsi fino ad arrivare all’involuzione e alla stasi invernale.

Ogni essere vivente partecipa di questo movimento e sperimenta nel proprio microcosmo il ritmo vitale del macrocosmo. Anche se il nostro modo di vivere ci ha allontanato non poco dai ritmi naturali, l’essere umano non sfugge a questa regola. Durante il periodo primaverile ed estivo il nostro metabolismo aumenta progressivamente: la nostra energia viene espressa verso l’esterno e tendiamo a sprecarla maggiormente. In estate, in particolare – complice l’aumento delle ore di luce rispetto a quelle di buio, si sente meno il bisogno di dormire e maggiore è la spinta all’attività. Tutto questo ha, però, un costo: una maggior produzione di scorie metaboliche. Se poi a ciò si aggiunge il fatto che, soprattutto in vacanza, ci si lascia andare a trasgressioni alimentari, ecco che alla soglia dell’autunno gli organi preposti alla depurazione – gli emuntori – si trovano a lavorare di più.

E’ quindi importante aiutarli in questo processo e sarebbe bene farlo nel modo più naturale possibile.

GLI ORGANI DELLA DEPURAZIONE

Vengono definiti emuntori: sono quegli organi, importantissimi, che permettono di eliminare i composti tossici che originano da tutti i processi metabolici.

Fegato

Le funzioni del fegato sono molteplici e di importanza vitale:  formazione dei depositi di glucosio e regolazione della sua concentrazione nel sangue, in collaborazione con il pancreas (attraverso complesse interazioni ormonali tra l’insulina ed il glucagone); metabolismo dei grassi e delle proteine; produzione, di concerto con il rene, dell’urea, una molecola non tossica che deriva dall’ammoniaca, ben più pericolosa; sintesi delle proteine plastiche. Ma è la sua capacità di agire come filtro nei confronti dei composti tossici che riveste un’importanza particolare. Per fare ciò, il fegato agisce in due momenti: inizialmente, elabora le scorie provenienti sia dal metabolismo degli alimenti che da tutte le sostanze, compreso i farmaci, che ingeriamo. Si serve di specifici enzimi, tra cui grande importanza rivestono il citocromo P450 (importante anche per il metabolismo dei farmaci e dei fitoterapici), la Superossido-dismutasi (SOD), e la glutatione perossidasi. Questa prima tappa del processo di disintossicazione viene definita fase 1. E’ estremamente delicata e può dare origine a composti altamente reattivi. La seconda tappa, la fase 2, permette di coniugare i composti intermedi prodotti in fase 1, rendendoli innocui e destinandoli agli altri emuntori, in particolare grosso intestino e rene, per essere smaltiti.

Grosso intestino

Il grosso intestino (colon) ha il compito di rendere solido, grazie ai sali biliari che provengono dal fegato, tutto ciò che non è possibile assimilare e di eliminarlo. Ha inoltre l’importante compito di riassorbire l’acqua, così preziosa per la nostra vita. La sua funzione depurativa è dunque di primaria importanza. Come in tutto l’apparato digerente, la sua mucosa è molto ricca di cellule immunitarie ed ospita, se in salute, un grande numero di batteri “amici”, detti probiotici, le cui funzioni sono molteplici: digestione delle fibre alimentari, produzione di alcune vitamine del gruppo B, vitamina K e di cellule specifiche, in grado  di inibire la risposta infiammatoria e che collaborano con il sistema dell’ospite.   Un esempio per tutti: il Lattobacillus Acidophilus è in grado di produrre una sostanza ad azione antibiotico-simile (acidophillina, una batteriocina), in grado di tenere a bada i batteri  dannosi. Più i probiotici sono numerosi, più aderiscono alle pareti intestinali, non lasciando spazio a quelli patogeni. Lo strato mucoso ed i batteri che vi aderiscono rendono compatta la parete intestinale, impedendo anche che i batteri patogeni, non solo stazionino all’interno dell’intestino, ma che migrino in altre sedi, come, ad esempio, la vescica urinaria, provocando delle infezioni.

Rene

La funzione del rene è principalmente quella di filtrare il sangue, depurandolo dalle sostanze tossiche. Al rene arrivano i residui del metabolismo proteico e i composti dell’azoto, che andranno a formare l’urea, immessi  nel circolo sanguigno dal fegato. I residui del metabolismo proteico contengono composti azotati, tra cui l’ammoniaca, che sono molto pericolose, se lasciate così come sono, per l’organismo. Ecco quindi che diventa necessario che circolino nel sangue trasformati in molecole innocue: urea ed aminoacidi quali glutammina e alanina. Al rene spetta il compito della loro eliminazione. Altra importante funzione del rene è quella di regolare il bilancio idrico ed idro-salino (un po’ come avviene per l’intestino). Per fare questo, viene attivato un complesso meccanismo neuro-ormonale che agisce restringendo o aumentando il calibro dei vasi, a seconda della quantità di acqua presente nell’organismo. Questo processo influenza la pressione arteriosa: ecco perché, per le persone che hanno la pressione alta, è molto importante bere molta acqua.

Polmoni

I polmoni sono una sorta di grandi contenitori che permettono, a livello dei loro alveoli, lo scambio tra l’aria inspirata, ricca di ossigeno, e quella espirata, ricca di anidride carbonica, risultato finale della respirazione cellulare. Questo scambio avviene continuamente e ritmicamente: se è possibile restare parecchio tempo senza mangiare e bere, non è possibile restare senza respirare che pochissimi minuti, pena un irreversibile danno cerebrale. Si può dunque affermare che l’atto respiratorio è quello più importante della nostra vita, che comincia con una inspirazione e finirà con un’espiro. Tra questi due “momenti limite”, si susseguono, incessantemente e ritmicamente, gli atti respiratori che accompagnano la nostra esistenza. Di particolare importanza è la funzione di purificazione ed i regolazione dell’equilibrio acido-base che assolve una respirazione corretta e profonda: a questo proposito, risulta molto efficace la respirazione completa dello yoga.

Pelle

Viene considerata un emuntori secondario, che “collabora” con gli organi emuntori propriamente detti per l’eliminazione delle tossine, soprattutto se ci sono troppi sovraccarichi di scorie che l’organismo fatica ad espellere. Se si notano cambiamenti significativi nell’odore del sudore o nella quantità di sebo prodotto, significa che gli organi emuntori sono un po’ affaticati e sarà importante “alleggerire” sia l’alimentazione che lo stile di vita (lo stress produce ormoni che, nel loro processo metabolico, si trasformano in acidi). Durante il drenaggio, lo stato della pelle sarà la spia del processo in corso e fornirà l’indicazione di come dosare l’intervento. In ogni caso, sarebbe importante non bloccare l’attività di depurazione della pelle – sudorazione più acida, irritazioni, aumento dell’attività sebacea – per non chiudere una porta di uscita per le tossine. Sarebbe invece importante favorire la sudorazione, mediante l’attività fisica ed eventualmente, ove tollerato, con sauna e bagno di vapore.

Utero

Nelle donne, l’utero rappresenta un organo emuntori in più. Ogni mese, infatti, la mucosa uterina, se non si è in presenza di una gravidanza, si sfalda, ripulendo la parete dell’utero (endometrio) da tutte quelle sostanze che avrebbero dovuto garantire lo sviluppo di una nuova vita, diventate invece tessuto non vitale e tossico. Un ciclo mestruale regolare permette alla donna un ulteriore processo di depurazione: spesso avviene, che, in fase climaterica e all’inizio della menopausa, questo processo non sia più così efficace.  Può accadere allora che la sudorazione diventi più acida e che tale acidità eccessiva provochi irritazioni a livello della pelle. Basterà adeguare l’alimentazione, introducendo una quantità superiore di frutta e verdura e riducendo le proteine animali per permettere agli altri emuntori di smaltire correttamente tutte le tossine.

PREPARARE IL DRENAGGIO

Effettuare un drenaggio significa far lavorare di più gli organi emuntori. E’ necessario quindi sempre verificare, attraverso una corretta valutazione naturopatica – colloquio, esame dell’iride, valutazione dell’equilibrio acido-base, della funzionalità dell’intestino, dello stato di stress – se gli emuntori sono in surplus di lavoro o meno. Nel primo caso, che si presenta molto più spesso di quanto si immagini, anche in persone giovani, è necessario far precedere al drenaggio vero e proprio un periodo di “messa a riposo” degli emuntori. dopo aver raccolto i dati di cui sopra, si consiglierà una giornata depurativa, possibilmente di sola frutta e verdura (eventualmente associando un semplice piatto di riso semi-integrale o integrale, condito con olio extra-vergine di oliva e succo di limone), accompagnate da abbondante acqua e tisane. Sarà anche una giornata di riposo e rilassamento, in quanto i ritmi frenetici e lo stress mettono in circolo neuro-ormoni che vanno ad affaticare ulteriormente gli emuntori (la giornata depurativa può essere ripetuta anche ogni due settimane, oppure sarà possibile sostituire, un paio di volte la settimana, il pasto serale con passati di verdura e frutta). Seguirà un periodo – almeno 2/3 settimane – di alimentazione ricca di frutta, verdura, cereali a chicco integrali o semi-intergrali, legumi, semi oleaginosi, germogli: questo tipo di alimentazione, oltre ad alleggerire il lavoro degli emuntori, permetterà un rifornimento di vitamine e minerali, importantissimi co-fattori degli enzimi e ricchi di anti-ossidanti. Si limiteranno le proteine che derivano dalla carne, dai formaggi ( più digeribile è invece il pesce). Si predispone così l’organismo ad affrontare la spinta che il drenaggio sempre comporta. Una buona pulizia intestinale ed una ri-colonizzazione della flora batterica affiancherà il tutto. Questo percorso sarà l’unico in organismi molto debilitati, che non sopporterebbero la stimolazione, anche se fatta con dolcezza, degli emuntori: permetterà comunque un miglioramento della loro funzionalità, anche se in un tempo un po’ più lento.

METODI DOLCI PER IL DRENAGGIO

Esistono, in commercio, ottimi preparati a base di piante che hanno un effetto drenante ed agiscono dolcemente sugli organi emuntori.  A mio parere, i migliori sono costituiti dagli estratti fluidi, dalle tinture madri e dai gemmoderivati. In genere, contengono principi attivi derivati da piante quali il tarassaco, che stimola la produzione della bile ed ha contemporaneamente un effetto diuretico; il cardo mariano, che contiene la silimarina, una molecola che agisce direttamente sulle cellule epatiche, nutrendole e riparandole; il carciofo, anch’esso in grado di agire sia sul fegato che sui reni. Altre piante interessanti sono la fumaria, il boldo, la bardana, con effetti diuretici depurativi. La bardana, come la viola, sono utili quando è la pelle a farsi carico dello smaltimento delle scorie. Ricordo che sarà comunque sempre il naturopata a valutare sia il dosaggio che la necessità o meno dell’uso di un prodotto piuttosto che un altro, in relazione alla costituzione della persona ed alla situazione del momento.

Personalmente, mi piace usare tisane, decotti ed infusi: a fronte di una minor quantità di principio attivo, permettono però di ingerire acqua, importantissima in ogni drenaggio. Anche per le tisane, esisto in commercio ottime miscele di piante. La cosa importante è sincerarsi che provengano da coltivazioni biologiche o per lo meno controllate. Inoltre, l’uso delle tisane e degli infusi può essere indicato anche a coloro che mal sopporterebbero preparazioni con concentrazioni più alte di principio attivo.

Aiuto al drenaggio con gli oligoelementi e i Fiori di Bach.

Oligoelementi

Nel nostro organismo sono presenti minerali in piccolissime quantità, che hanno però una funzione importantissima nell’attivazione dei processi metabolici. Si deve al medico francese Jaques Ménétrier la sistematizzazione dell’uso di questi composti. Ménétrier è infatti il padre fondatore della terapia catalitica, che utilizza dosi infinitesimali di minerali, in soluzione gluconata, allo scopo di velocizzare le reazioni dell’organismo. Individua 4 terreni, detti diatesi (di cui le prime 2 sarebbero, in teoria, quelle dei nascita, le altre deriverebbero da una loro degenerazione. In realtà, dall’esame iridologico, succede spesso di incontrare persone anagraficamente giovani, ma con diatesi “vecchie”), ognuna associata a specifici oligoelementi. Una quinta diatesi, da disadattamento, interviene sull’equilibrio endocrino e pancreatico.

Durante il drenaggio, oltre agli oligoelementi propri di ciascuna diatesi, può essere utile associarne altri, che possono sostenere i processi di detossificazione dell’organismo. Oligoelementi quali lo Zolfo (importantissima la sua azione depurativa, che interessa anche la pelle), il Manganese (oligoelemento di base nella prima diatesi, entra in gioco nell’attivazione di una forma specifica dell’enzima Superossido-dismutasi, antiossidante prodotto dal fegato), il Selenio (colatore dell’enzima epatico glutatione-perossidasi, attivo sui radicali liberi dell’ossigeno). Nelle donne, l’associazione di Zinco e Rame aiuta a ripristinare l’equilibrio del ciclo mestruale, mentre Zinco, Nichel e Cobalto insieme migliorano la funzionalità endocrina del pancreas.

Fiori di Bach

Secondo la visione olistica dell’essere umano, le emozioni ed i pensieri si concretizzano sul piano fisico.  In medici cinese ed ayurvedica, si afferma che ogni emozione è collegata a specifici organi. Così, la rabbia ed il rancore sono in relazione con fegato e cistifellea; la paura è collegata al rene e alla vescica urinaria; la tristezza è porrai del polmone e del grosso intestino; la milza ed il pancreas risentono della rimurginazione; il cuore ed il grosso intestino risento degli eccessi degli stati espansivi, dell’euforia. La floriterapia di Bach, lavorando sugli stati emozionali, permette di mettere in movimento ed elaborare le emozioni che sottendono le disfunzionalità dei nostri organi interno. Ad esempio, se il fegato non lavora a dovere e si affatica, è necessario tener conto di quanta rabbia, trattenuta o espressa, sta “contenendo”. In caso affermativo, potrà essere d’aiuto di Holly e Willow, che lavorano proprio su quelle emozioni. Se siamo in presenza di un soggetto allergico o con molte intolleranze alimentari, potrà essere utile Beech, che promuove una maggior tolleranza verso tutto ciò che proviene dall’esterno, cibo, pollini, ma anche persone o situazioni che non si riescono a sopportare. Come cistiti frequenti, ad esempio, potrebbero sottendere una qualche paura, magari remota ed inconscia. Ma è Crab Apple l’essenza floreale più indicata per la purificazione: è una sorta di spazzino, che agisce su tutti i piani, da quello più sottile al piano corporeo. In effetti, è possibile che l’azione drenante di Crab Apple si manifesti sulla pelle oppure con aumento dell’evacuazione e dell’urina, come ad una sudorazione un poco più acre: tutti segnali che il corpo sta liberandosi delle tossine.

La riflessologia plantare nel drenaggio emuntoriale.

Uno degli effetti più importanti di un trattamento riflessologico è proprio il drenaggio. Agendo sui punti riflessi del piede (ma anche della mano e dell’orecchio), è possibile favorire il drenaggio emuntoriale e stimolare gli organi ad esso preposti. Effetto non secondario, ogni trattamento attiva il sistema nervoso parasimpatico, che permette il rilassamento e permette una migliore gestione dello stress. Ricordo ancora quanto possano “intossicare” l’organismo i neurotrasmettitori che vengono prodotti durante la reazione di stress, soprattutto se è cronico (di-stress) e di difficile gestione. Queste molecole, infatti, vengono tutte elaborate dal fegato e destinate agli altri organi emuntori per essere eliminate. Inoltre, il cortisolo, l’ormone dello stress cronico, è in grado di alterare i delicati equilibri che regolano il funzionamento dell’organismo. Si potrebbe affermare che i nostri pensieri e le nostre emozioni diventano materia, esattamente come il cibo che mangiamo e l’aria che respiriamo ed entrano, attraverso le molecole dei neurotrasmettitori, nel processo di trasformazione della realtà che è il nostro metabolismo.

Pratica yoga per favorire il drenaggio emuntoriale

La disciplina dello yoga è spesso citata nei trattati di medicina ayurvedica e le tecniche yoga vengono usate come strumenti di riequilibrio dell’organismo, verso un migliore stato di benessere psicofisico, emozionale e spirituale. Le tecniche di purificazione della medicina ayurvedica (panca karma), che sono alla base di ogni terapia ayurvedica, vengono spesso accompagnate dalla pratica yoga. E’ dunque molto utile affiancare al drenaggio propriamente detto una costante e regolare pratica di Asana (posture), tecniche di respiro e di rilassamento. Le posture più adatte sono quelle che massaggiano delicatamente e stimolano gli organi stessi, oltre che attivare i centri energetici (chakra), che li alimentano energicamente. Importantissimo è l’atteggiamento mentale ed emozionale che questa disciplina produce: permette di osservare la realtà da una diversa prospettiva e di attraversare anche i momenti più difficili mantenendo centralità e capacità di ricostruire nuovi e più funzionali equilibri. Oltre alle pratiche che coinvolgono fegato e reni, in autunno è importante stimolare l’azione di polmone e grosso intestino, che sono più vulnerabili in questa stagione.

MANTENERE NEL TEMPO GLI EFFETTI POSITIVI DEL DRENAGGIO

Lo stile di vita della maggior parte delle persone oggi è insano e stressante. Alimentazione scorretta, con cibi coltivati in terreni non vitali, fertilizzati chimicamente; sedentarietà, ansia e stress, tutto questo non può che generare uno stato di affaticamento e squilibrio, che sono la base per lo sviluppo delle patologie vere e proprie. Una corretta prevenzione si deve assolutamente basare sul miglioramento del proprio stile di vita e l’assunzione di corrette abitudini che prevedano un’alimentazione a base di cibi giustamente combinati tra loro e provenienti per la maggior parte da agricoltura biologica e biodinamica, oltre ad una costante attività fisica. A questo proposito, diventa importante prevedere attività da effettuarsi all’aria aperta, in parchi lontani dal traffico cittadino, per rifornire in modo ottimale di ossigeno il nostro organismo. In questo contesto, il drenaggio emuntoriale esplica al massimo i suoi effetti positivi. Non avrebbe molto senso, infatti, limitare al solo momento del drenaggio l’attenzione al proprio stile di vita: è invece indispensabile che quel momento diventi l’occasione per un cambiamento profondo del modo di vivere.

Perché il drenaggio delle tossine rappresenti davvero un miglioramento del proprio benessere psicofisico, sono di fondamentale importanza attenersi ad alcune regole di vita:

Alimentazione

  • Dare ampio spazio, nel menù quotidiano, a frutta e verdura fresche, possibilmente a km 0 e provenienti da coltivazioni biologiche e biodinamiche o per lo meno a lotta integrata.
  • Ridurre i cibi di origine animale, in particolare carni rosse e formaggi. In ogni caso, se si desidera di consumarne, scegliere quelli che provengono da allevamenti biologici. Preferire il pesce alla carne, possibilmente di piccola taglia o proveniente da allevamenti biologici o controllati.
  • Aumentare il consumo di cereali – integrali o semi-integrali – e legumi, che apportano insieme tutti gli aminoacidi essenzali.
  • Prevedere l’uso di semi oleosi, ricchi di minerali e grassi “buoni”.
  • Preferire modalità di cottura che siano leggere per l’apparato digerente e che preservino le proprietà nutrizionali degli alimenti: cotture a vapore, brasature veloci, forno dolce.
  • Non saltare pasti, pena alterare l’equilibrio della glicemia e quello del metabolismo, ma prevedere 3 pasti principali più due spuntini. Inoltre, saltando i pasti si invia un messaggio di allarme- carestia al cervello,  con conseguente produzione degli ormoni dello stress.
  • Fare un’abbondante colazione: deve essere il pasto principale della giornata.
  • Ridurre ed alleggerire il pasto serale, per non caricare ulteriormente il fegato (e, a cascata, tutti gli altri emuntori), che si attiva, per la detossificazione dell’organismo, dall’1 alle 3 del mattino.

Stile di vita

  • Rallentare, nei limiti del possibile, i ritmi, facendo una scelta tra tutte le cose che facciamo ed eliminando quelle che sono superflue e che ci sottraggono solo energia vitale: anche queste sono tossine.
  • Camminare all’aria aperta, con calma, osservando e gustando tutto ciò che ci circonda: spesso anche luoghi noti, che frequentiamo di solito frettolosamente, riservano piacevoli sorprese!
  • Prevedere momenti di rilassamento e di pausa, nell’arco della giornata, utilizzando anche tecniche yoga.
  • Avere un atteggiamento positivo nei confronti della vita, cercando anche solo una piccola cosa che possa darci gioia: come accennato sopra, i nostri pensieri e le nostre emozioni si traducono sempre in molecole ed entrano a pieno titolo nel nostro metabolismo.