Integratori alimentari

Quando e come usare gli integratori alimentari.

Gli integratori alimentari sono generalmente costituiti  da principi attivi presenti naturalmente negli alimenti, quali vitamine, sali minerali, sostanze anti-ossidanti, ecc. Da tempo è in corso un dibattito sulla loro utilità e, recentemente, anche sulla loro pericolosità. Come comportarsi?

Gli integratori alimentari ormai si trovano in qualsiasi supermercato, dando quindi l’idea che siano un altro tipo di cibo. In realtà non è così. Ogni alimento, infatti, può essere definito un fitocomplesso, cioè un insieme integrato di principi attivi, con azione sia sinergica, potenziando l’uno gli effetti dell’altro, che di inbizione, rallentando e diminuendo l’uno gli effetti dell’altro. Il risultato è un meraviglioso e prezioso scrigno di princivi attivi, in perfetto equilibrio, difficilmente riproducibile in laboratorio.

Recenti ricerche hanno addirittura imputato agli integratori alimentari una sorta di pericolosità per la nostra salute. Ad esempio, sembra che alcune vitamine che sono anti-ossidanti in natura, quali la vitamina C e la vitamina E, se assunte sotto forma di principi attivi isolati, si comportino da pro-ossidanti. E ancora: i fitoestrogeni contenuti nella soia, se assunti come alimento avrebbero un effetto protettivo nei confronti del tumore al seno; al contrario, gli integratori a base di genisteina – che viene considerata il fitoestrogeno per eccellenza – potrebbero aumentare il rischio di insorgenza della patologia, ove vi fosse una predisposizione. Ciò può apparire strano, ma innanzi tutto, rispetto ai dosaggi contenuti negli integratori, bisogna tener conto che, nonostante quello degli alimenti sia decisamente più basso, la sinergia dei vari principi attivi che troviamo nell’alimento permette un effetto più equilibrato e duraturo nel tempo. Il primo integratore è dunque quel meraviglioso fitocomplesso che è il cibo.

Dobbiamo allora giungere alla conclusione che gli integratori alimentari non vanno assunti? Anche questo mi pare una forzatura. Preferisco pensarli come un aiuto nei momenti di lieve squilibrio e disagio non patologici. Andrebbero usati per breve tempo, per sopperire a piccole carenze o nel momento in cui si inizia un percorso di riequilibrio alimentare. Mai dovrebbero sostituire gli alimenti da cui derivano e di cui sono parte integrante.

E’ necessario precisare, inoltre, che ci sono integratori e integratori. Quelli di qualità migliore mantengono le caratteristiche di complessità degli alimenti, derivano direttamente da essi. Altri contengono molecole di sintesi, non perfettamente riconosciute dal nostro organismo. Un esempio: c’è differenza tra la vitamina C dell’acerola, anche assunta nella forma di integratore alimentare, e la stessa vitamina sintetizzata in laboratorio.

In conclusione, possiamo dire che gli alimenti sono sempre da preferire agli integratori. Ma, se ci troviamo in uno stato di carenza di una qualche sostanza, utilizziamoli con consapevolezza, magari informando il medico di famiglia di quello che stiamo assumendo.

Una immagine può esserci utile: pensiamo agli integratori alimentari come  ad un ponte tra una situazione di squilibrio verso un buono stato di salute.